Dal 2014, con il progetto Di terra in terra in collaborazione con Equazione e Maramao gettiamo di classe in classe semi di intercultura nelle scuole medie e superiori che vanno da Acqui a Canelli, da Cassine a Bistagno a Cortemilia.
I ragazzi e le ragazze che le antropologhe incontrano vengono accompagnati in un viaggio nel mondo partendo da giochi di ruolo, dibattiti, strumenti mediali che fanno vivere sulla propria pelle lo spaesamento dovuto al cambio di prospettiva sul reale. La nostra vita è fatta di incontri, migrazioni, rapporti di potere, colonialismo che ancora abita le menti, ricerca di forme nuove di stare al mondo.
Le attività svolte in classe ruotano intorno a 3 verbi: conoscere, ricordare, incontrare.
- Conoscere: riflettere sul significato dei termini che utilizziamo, reperire dati di realtà e informazioni che ci permettano di andare oltre al sentito dire, alle generalizzazioni, agli stereotipi.
- Ricordare: che la storia dell’uomo è fatta di spostamenti, che da sempre i popoli che si muovono, così come nella storia della nostra famiglia possono esserci spostamenti per i motivi più diversi.
- Incontrare un rifugiato politico o un richiedente asilo. L’ascolto e la condivisione della storia raccontata in prima persona porta alla comprensione delle cause di partenza, alla scoperta del viaggio migratorio, del mondo dell’accoglienza, della vita da straniero. Cambiando punto di vista, mettendosi nei panni dell’altro si osserva anche se stessi e la propria realtà.